Errore n.9 Dare troppa importanza alla frequenza cardiaca
“Quanti battiti hai?” è una domanda frequente tra ciclisti impegnati in una salita. Il superallenato per depistare dice “ho 140 pulsazioni”, il megalomane è certo di avere gli stessi battiti di Coppi a riposo, il ciclista da tabelle ricorda che non può superare Z4… In realtà, parlando in gruppo, ci si rende conto che ben pochi hanno le idee chiare a riguardo: l’unica cosa evidente, grazie all’enorme diffusione dei cardiofrequenzimetri, è che tanti amatori sovrastimano l’importanza della frequenza cardiaca durante l’allenamento, e passano più tempo a controllare il Garmin che a guardare la strada o il paesaggio. Pensando che in quei numeri risieda il segreto dell’allenamento perfetto.
La verità è che il cuore batte più o meno forte in base a quello che fanno i muscoli. In ambito sportivo, la frequenza cardiaca è solo una misura indiretta dell’attività muscolare: se i muscoli richiedono più ossigeno il cuore batte più forte. Il cuore non fa girare i pedali: per fare passi avanti il ciclista che si vuole allenare sul serio (e raggiungere i suoi obiettivi) deve concentrarsi sul lavoro muscolare e sulla potenza che riesce a esprimere quando pedala.